Gli Speciali di

Fincantieri e il dominio Underwater

a cura di Leonardo Parigi

Fincantieri e il dominio Underwater:
un universo da 400 miliardi

Fincantieri è uno dei principali complessi cantieristici al mondo, l’unico attivo in tutti i settori della navalmeccanica ad alta tecnologia. Leader nella realizzazione e trasformazione di unità da crociera, militari e offshore nei comparti oil & gas ed eolico, vanta referenze di eccellenze nelle infrastrutture e nei settori della digitalizzazione e della cybersecurity. Una panoramica ampia e profonda, costruita in decenni di sviluppo e innovazione.

Con oltre 230 anni di storia e più di 7.000 navi costruite, Fincantieri mantiene il proprio know-how e i centri direzionali in Italia, dove impiega 10.000 dipendenti e attiva circa 90.000 posti di lavoro, che raddoppiano su scala mondiale in virtù di una rete produttiva di 18 stabilimenti in quattro continenti e quasi 21.000 lavoratori diretti.

Il piano industriale 2023-2027, approvato dal Consiglio di amministrazione il 15 dicembre 2022,  esprime l’ambizione del Gruppo di diventare leader mondiale nella realizzazione e gestione a vita intera della nave digitale e green, per i settori del turismo crocieristico, della difesa e dell’energia. Se i ricavi dei primi 9 mesi del 2023 si attestano su oltre 7,6 miliardi di euro, i piani di sviluppo guardano a un 2027 in cui Fincantieri si avvicinerà  ai 10 miliardi di euro di ricavi.

A poco più di un anno dalla presentazione del piano e a due mesi dalla presentazione dei risultati del 2023, ’l’Amministratore delegato Pierroberto Folgiero ha fatto il punto con il Corriere Economia : “Se penso al nostro portafoglio ordini rispetto allo scorso, in crescita del 23%, o al margine operativo lordo in aumento del 60%, vedo che viaggiamo spediti. La Fincantieri che ho in mente è una società che abbia almeno 3% di profit margin, perché un’azienda che guadagna e che dà un ritorno agli azionisti è a prova di futuro”.

Fincantieri e la Subacquea: un mare di opportunità

Se oggi il settore subacqueo vive un rinnovato interesse, è anche perché il valore stimato della sua economia di riferimento è di circa 400 miliardi di euro fino al 2030. Quasi 100 miliardi sono invece stimati essere la quota relativa alla difesa, segmento industriale in cui Fincantieri eccelle. Dal 1929 a oggi, sono stati 180 i sommergibili costruiti, di cui 105 nel cantiere navale del Muggiano, consolidando le capacità del Gruppo di ampliare i propri orizzonti. Sopra e sotto il livello del mare.

Il mondo sottomarino è nel pieno di una rivoluzione. Tecnologica, ambientale, climatica, industriale e politica. Perché? Perché la pandemia globale da Covid ha mostrato al mondo quanto vitale sia la logistica globale. Ma l’approvvigionamento delle risorse e delle merci non può che essere tema cruciale, tanto più in un momento storico in cui le divisioni e le frizioni tornano prepotentemente sul palcoscenico.

Oltre il 90% delle merci compie almeno un viaggio via mare. Un ambiente di trasporto conveniente ed efficiente, e che soprattutto incontra il favore delle politiche mondiali per il basso impatto ambientale rispetto ai suoi naturali competitor, come il trasporto aereo. Ma oltre a cosa viaggia sul mare, bisogna anche guardare sotto il pelo dell’acqua. Il 98% delle comunicazioni mondiali viaggia attraverso le dorsali sottomarine, grazie agli 1,2 milioni di chilometri di cavi sottomarini. Che necessitano di monitoraggio, manutenzione e ispezione.

Aggiungiamo altri dati. L’80% della specie umana vive entro 200 chilometri dalla costa. Ma questo decennio, definito dalle Nazioni Unite come “UN Ocean Decade”, diventa cruciale anche per la ricerca scientifica, per la conservazione della biodiversità. E per l’esplorazione, visto che si stima che solo il 5% dei fondali oceanici sia conosciuto, e dove solo il 20% dei fondali sia stato mappato.

cantiere fincantieri

Il Mediterraneo non perde certamente valore in questo momento storico, anzi. Rappresenta solo l’1% della superficie mondiale acquea, ma è attraversato dal 20% del traffico marittimo mondiale, e dal 16% del traffico internet mondiale, mettendo in connessione tre continenti. Inoltre, ha riguadagnato centralità nelle strategie di approvvigionamento energetico dell’Italia e dell’Europa. In questo contesto, Fincantieri sta sviluppando un progetto industriale con l’obiettivo di accelerare la creazione di un campione nazionale della subacquea. La natura duale del Gruppo consentirà di estendere agli usi civili le soluzioni sperimentate e validate in ambito militare garantendo così un’osmosi tecnologica, il rafforzamento della filiera industriale delle PMI e una ricaduta economico-sociale per il Paese. 

Se andassimo sotto il mare oggi incontreremmo un sommergibile della Marina, ma anche le attività subacquee nei campi petroliferi subsea. I due motori delle competenze subacquee sono infatti quello militare ed energetico civile ad alta complessità, che gestisce le “teste pozzo” con operazioni in cui gli italiani sono da sempre un’eccellenza. L’acquisizione a dicembre dell’italiana Remazel Engineering va in questa direzione”, ha raccontato al Corriere Economia l’Amministratore delegato di Fincantieri Pierroberto Folgiero. “È un’azienda di ingegneri con esperienze nell’oil e gas subsea. Vogliamo lavorare per espandere queste competenze per innovare e fornire soluzioni per i futuri mercati del underwater, che partono dalla validazione in ambito militare e che poi si espandono in applicazioni civili. Si integra, insomma, quello che c’è nei due settori. Ad esempio, molto importanti saranno le applicazioni per il monitoraggio e sicurezza dei cavidotti e infrastrutture tic sottomarine. Il Mediterraneo è in questo senso il più popolato e in prospettiva geopolitica lo sarà di più: penso per esempio ai cavi Google. Poi c’è l’esplorazione dei fondali, sempre più strategica, anche per presidiare la ricerca di minerali rari come il litio. Il mare è più vicino dello spazio e può risolvere i problemi del futuro, come l’acquacoltura”.

Il nuovo Polo Nazionale della Subacquea

Anche per questo è nato il nuovo Polo Nazionale della Dimensione Subacquea, inaugurato a La Spezia il 12 dicembre alla presenza dei ministri della Difesa, Guido Crosetto, e delle Politiche del Mare, Nello Musumeci. Il Polo nazionale della dimensione subacquea punta a essere incubatore delle tecnologie per la sicurezza del dominio sottomarino con le sue infrastrutture critiche, dalle dorsali dei dati ai gasdotti.

Il centro, sotto l’egida della Marina Militare che mette a disposizione gli spazi del Centro di supporto e sperimentazione navale, vede la partecipazione di Fincantieri e Leonardo e punta alla creazione di start up sfruttando la vicinanza del Centre for maritime research della Nato.

underwater fincantieri

Pierroberto Folgiero, amministratore delegato di Fincantieri ha dichiarato: “Il Polo nazionale della dimensione subacquea è un progetto strategico sia dal punto di vista della sovranità tecnologica che dal punto di vista industriale. Nasce con la luce giusta di fare innovazione, mettere a beneficio del sistema industriale la capacità della Marina Militare di validarla, unire aziende grandi e aziende piccole e creare distintività tecnologica, che è la cosa più importante per dare all’Italia un’industria proiettata nel futuro”.

L’ammiraglio Enrico Credendino, Capo di Stato Maggiore della Marina Militare, ha detto: “L’Italia sperimenta qui un modello unico di lavoro sinergico che mette assieme ministeri, industrie, università ed enti ricerca. Abbiamo ottenuto gli investimenti per fare il primo passo, ora dobbiamo andare avanti”. Nell’ottobre 2024 si terrà a Venezia un simposio internazionale tra le marine di 80 Paesi dedicato al mondo subacqueo in cui il Polo sarà presentato a livello internazionale dopo un anno di attività.

 

L'intesa con WSense

Il 21 dicembre scorso Fincantieri e WSense, azienda deep tech specializzata in sistemi di monitoraggio e comunicazione subacquei, hanno firmato un memorandum of understanding (MoU) per avviare una nuova collaborazione nel settore dell’Underwater Internet of Things (UloT).

Nata come spinoff della “Sapienza” Università di Roma e specializzata in soluzioni “chiavi in mano” di monitoraggio e comunicazione subacquea senza fili, WSense è specializzata nella digitalizzazione delle infrastrutture offshore attraverso l’Internet delle cose sottomarine. Le sue soluzioni utilizzano le onde acustiche multi-frequenza e tecnologie ottiche senza fili, permettendo comunicazioni wireless sottomarine in tempo reale, affidabili e sicure, senza impattare sui fondali. Attraverso queste tecnologie, viene implementato un “Wi-Fi sottomarino” per collegare robotica, sensori, attuatori e subacquei professionisti in un unico ecosistema di comunicazione unificato.

Le due società valuteranno possibili forme di cooperazione in alcune aree, tra cui le comunicazioni adattative subacquee e il relativo network multimodale, lo sviluppo di soluzioni per la misurazione del posizionamento relativo di mezzi a guida autonoma (unmanned) di superficie e underwater e di soluzioni cloud in ambito Difesa, sulla base dell’esperienza già maturata da WSense in ambito civile, valutando anche la partecipazione di altri operatori specializzati.

Questo Memorandum conferma il ruolo di Fincantieri come uno dei principali catalizzatori dell’industria underwater, un universo da 400 miliardi di euro di volume potenziale di business. Il Gruppo, che da oltre 100 anni costruisce i sottomarini per la Marina Militare, ha l’obiettivo di fungere da guida per lo sviluppo tecnologico di questo nuovo dominio geopolitico, di grande rilevanza strategica”, ha dichiarato l’amministratore delegato  di Fincantieri Pierroberto Folgiero a seguito dalla firma.

 

L'acquisizione di Remazel

Inoltre, Fincantieri a dicembre ha concluso un accordo per l’acquisizione del 100% di Remazel Engineering S.p.A. (“Remazel“) da Advanced Technology Industrial Group S.A. Si tratta di una società specializzata nella progettazione e fornitura di top side equipment altamente customizzati e ad alta complessità.

Con questa operazione il Gruppo ha accelerato la crescita delle proprie competenze tecnologiche, ingegneristiche e realizzative nei settori offshore e subsea. L’operazione consente inoltre di acquisire capacità altamente specializzate nella progettazione e fornitura di top side equipment all’avanguardia accrescendo il proprio ruolo di partner dei principali operatori internazionali nell’ambito del marine and subsea energy

L’operazione rappresenta il primo importante tassello della strategia di sviluppo nel settore delle operazioni tecnologiche offshore e subsea, favorendo nel contempo il consolidamento in Italia di una delle eccellenze del comparto industriale nazionale. Le competenze distintive ingegneristiche e tecnologiche di Remazel, leader nel proprio settore, consentono al Gruppo di consolidare il proprio ruolo di integratore di sistemi complessi e di partner per i nostri clienti lungo tutta la vita del mezzo navale e dei suoi equipment a maggior valore aggiunto. L’attuale posizionamento di Remazel permette inoltre a Fincantieri di rafforzare il proprio posizionamento in settori in rapida crescita, quali quello delle operations underwater e del wind offshore, coprendo le attività a maggior valore aggiunto della catena del valore. Quello della subacquea, in particolare, rappresenta il nuovo dominio geopolitico, di grande rilevanza strategica sia in ambito civile sia della difesa”, ha commentato l’amministratore delegato Pierroberto Folgiero.

pierroberto folgiero

Remazel, società italiana leader globale con sede principale a Chiuduno  (Bergamo) e con sedi operative a Trieste, in Cina e in Brasile, ha registrato nel corso del 2022 ricavi per oltre 100 milioni, con oltre 160 dipendenti altamente qualificati localizzati principalmente in Italia. 

Vard costruirà altre tre posacavi

Sempre per quanto riguarda l’universo sottomarino, Vard Group, controllata norvegese del gruppo Fincantieri, ha firmato lo scorso dicembre un contratto per la progettazione e costruzione di una nave posacavi ibrida di ultima generazione altamente personalizzata con l’azienda leader giapponese Toyo Construction, con un valore di contratto da 200 milioni di dollari. 

Sempre Vard ha firmato, sul finire del 2023, due contratti per la costruzione di altre due navi posacavi:un’ unità di un valore compreso tra i  200 e i 250 milioni di euro per un cliente internazionale e una posacavi per Prysmian group. Il valore di quest’ultimo  contratto è nell’ordine di 230 milioni di euro. Si tratta della terza nave posacavi che Vard costruirà per Prysmian Group dopo la “Monna Lisa”, che Vard sta realizzando, e la “Leonardo da Vinci”, consegnata nel 2021. 

Fincantieri e Leonardo insieme per i nuovi droni subacquei

drone leonardo fincantieri

Risale invece al 27 ottobre la firma apposta sul MoU tra Fincantieri e Leonardo per definire iniziative e sviluppi legati a sistemi, inclusi droni subacquei, di protezione delle infrastrutture critiche sottomarine. Una firma per mettere a fattor comune le rispettive competenze e capacità nel settore.

L’accordo, firmato dai due alla presenza del Capo di Stato Maggiore della Marina Militare Amm. di Squadra Enrico Credendino punta allo sviluppo congiunto di una rete di piattaforme e sistemi di sorveglianza, controllo e protezione di infrastrutture critiche e aree marittime subacquee, per rispondere alle esigenze indicate a livello nazionale e nell’ambito di iniziative europee.

Le società, inoltre, mirano a preservare e sviluppare le rispettive capacità e competenze per offrire ai potenziali clienti sistemi allo stato dell’arte, prestazioni elevate e competitive. Prevista anche la valorizzazione della filiera italiana attraverso il supporto di PMI e start-up che saranno chiamate a contribuire allo sviluppo di tecnologie innovative per lo specifico ambiente e in un’ottica multi-dominio.

Nel perimetro della cooperazione rientrano anche la protezione di reti strategiche sottomarine, cavi, dorsali di comunicazione e infrastrutture offshore, sistemi di allerta da minacce sottomarine, nonché la messa in sicurezza delle attività di prospezione, sea-mining ed estrattive sul fondale del mare per l’accesso a risorse minerarie preziose.

Pierroberto Folgiero, amministratore delegato di Fincantieri, ha dichiarato: “La nostra collaborazione con Leonardo, già consolidata attraverso la joint venture Orizzonte Sistemi Navali, si rafforza ulteriormente con questo Memorandum of Understanding nel settore subacqueo. Quest’ultimo rappresenta un universo ricco di opportunità sul quale Fincantieri intende puntare con determinazione: dalla difesa delle infrastrutture critiche sottomarine all’impiego di droni. Il nostro obiettivo è continuare a innovare il settore con soluzioni all’avanguardia”.

Fincantieri e Leonardo collaborano da anni in ambito navale, apportando le proprie competenze di leader mondiali rispettivamente nella progettazione e costruzione di navi di superficie e unità subacquee da un lato, e, dall’altro lato, nel sistema di combattimento navale, quest’ultimo costituito da comando e controllo, sensori, comunicazioni sicure e collegamenti dati, effettori, sistema di navigazione integrato e capacità di Modeling e Simulation multi-dominio. Le due aziende hanno inoltre specifiche expertise nelle soluzioni a pilotaggio remoto e nella loro completa integrazione nelle unità navali.

drone

Condividi