Gli Speciali di

Investimenti, lavori e sostenibilità delle crociere tra Genova e Savona

Il mondo delle crociere nell’AdSP del Mar Ligure Occidentale

La Liguria si vede dal mare. L’AdSP del Mare Ligure Occidentale e il mondo delle crociere

«Da qui ai prossimi cinque anni andranno in esercizio tutti gli investimenti messi in atto, e rappresenteranno una leva di crescita determinante per dare una vera svolta a tutto il sistema».

Il Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, Paolo Emilio Signorini, non ha alcun dubbio sulle azioni messe in piedi da Palazzo San Giorgio. Genova, Savona e Vado Ligure: tre scali diversi per ambiente e territorio, che rappresentano il primo impianto portuale nazionale in termini di accoglienza e di partenza per il mondo delle crociere. Tre porti che vivono oggi un momento di profonda trasformazione, grazie anche ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che consegneranno al futuro della regione e del sistema logistico nazionale un network portuale moderno, efficiente e sostenibile.

L’attracco: i lavori conclusi per il settore crocieristico

Un anno di lavoro esatto, per un importo di 2,7 milioni di euro, e un recupero anche storico per la banchina di Calata Zingari, nel cuore pulsante del porto passeggeri di Genova. Dopo il cedimento della banchina di Ponte dei Mille, l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale ha provveduto al ripristino completo dell’accosto, ultimato lo scorso agosto 2022. Un lavoro complessivo che ha richiesto attività specifiche anche per recuperare l’operatività del piazzale antistante, per servire al meglio lo sbarco e l’imbarco delle navi da crociera di grandi dimensioni che arrivano a Genova. A pochi metri da lì, nel Cinquecento, l’Ammiraglio Andrea D’oria faceva costruire la sua villa, ornata di un florido parco fiorito, di un camminamento coperto affrescato e di sale aristocratiche. Qui avrebbe addirittura ospitato l’imperatore Carlo V, quando la villa era ancora su un territorio esterno dalle mura di Genova. Sono passati secoli da allora, e la “Villa del Principe” è oggi incastonata nel bel mezzo delle operazioni di imbarco e sbarco dei passeggeri, dei traghetti e delle navi da crociera. Un legame però simbolico stringe la Stazione Marittima alla villa del più celebre comandante della Repubblica, nato a Oneglia ma grande costruttore della vita pubblica di Genova. Tra i lavori di ripristino della banchina di Calata Zingari, infatti, è stato inserito anche il progetto di consolidamento statico dell’antica parte a massi, presente nello scalo da decenni. Una memoria storica che racconta di un porto che fu, ma che oggi è anche la base solida del porto del prossimo futuro. 

Qui vengono accostate le più imponenti navi da crociera che si avvicinano alle coste italiane, con a bordo migliaia di ospiti da ogni parte del mondo. Qui, inoltre, passano i grandi investimenti strategici per migliorare e sviluppare il settore e tutte le sue componenti. Tra i lavori conclusi per il potenziamento del settore crociere, le attività di ripristino di Ponte dei Mille possono sembrare poca cosa, ma in realtà affidano alla Stazione Marittima di Genova il ruolo centrale di perno per l’accoglienza e per le operazioni principali di arrivo e partenza. Il piazzale retrostante alla Calata è nuovamente quindi a disposizione degli operatori turistici per la gestione dei flussi degli ospiti di bordo. Il polo crocieristico gode oggi anche di nuove possibilità di attracco grazie alle bitte da 300 tonnellate posizionate sul molo Doria di ponente, in grado di permettere l’arrivo delle più grandi e moderne navi passeggeri. Il progetto di consolidamento statico e di potenziamento delle dotazioni di banchina del terminal passeggeri si compone di quattro lotti di lavori, e vedrà il termine solo nel 2024, per un valore complessivo di oltre 32 milioni di euro. Dopo la conclusione dei lavori di consolidamento di Ponte dei Mille Ponente e delle dotazioni necessarie, al momento sono in corso le operazioni analoghe su Ponte Eritrea Levante e della banchina di Ponte San Giorgio. Per quanto riguarda il traffico negli scali di Genova e di Savona, il sistema ha registrato numeri in costante crescita, fino allo shock dovuto alla pandemia. Il 2021 ha segnato una forte ripresa, anche se ancora bloccata dalla situazione contingente, e il 2022 si è rivelato come l’anno di vero ritorno al mondo delle crociere. Il sistema dell’Autorità di Palazzo San Giorgio si è mantenuto al primo posto a livello nazionale, e nel complesso i terminal crocieristici della Liguria occidentale hanno gestito una quota pari al 24% del traffico italiano complessivo, con oltre 416mila passeggeri nel 2021 a Genova e 175mila utenti su Savona.

Terra e mare, crociere sostenibili per un porto green

Sul finire del 2022 l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale ha presentato il suo primo “Bilancio di Sostenibilità”. Un documento completo di numeri e visioni strategiche per il futuro degli scali di Genova, Savona e Vado Ligure, che raccoglie il traffico merci e quello passeggeri. Tra i punti fondamentali della visione futura degli scali, la progressiva riduzione dell’impatto ambientale delle operazioni portuali diventa un parametro su cui lavorare non solo per il lato di sostenibilità, ma anche come benchmark per l’economia generale del sistema. L’elettrificazione delle banchine, il famoso “Cold Ironing”, è uno degli elementi di punta della strategia di abbattimento delle emissioni delle navi attraccate nei porti di Genova e Savona.

Perché il contesto urbano dei due scali, al di là delle questioni normative nazionali e internazionali, richiede un approccio sartoriale per avere solo un beneficio dalla presenza dei principali operatori mondiali delle crociere, andando quindi a ridurre al minimo i disagi per le popolazioni coinvolte. Attraverso il Sistema di Gestione Ambientale ISO 14001, operativo dal 2005, Palazzo San Giorgio ha messo a punto un modello di gestione ambientale innovativo, volto alla tutela delle acque, alla riduzione delle emissioni acustiche, al miglioramento della qualità dell’aria e all’efficientamento energetico.

Nel Gennaio 2020, l’AdSP di Genova e Savona adottava il Documento di Pianificazione Energetica ed Ambientale del Sistema Portuale (DEASP) del Mar Ligure Occidentale. Una carta strategica per la definizione dei propri obiettivi di transizione ecologica, implementata inoltre dagli step pratici per la sua piena attuazione. Nel dettaglio, si legge che le fonti di emissioni analizzate – che verranno dunque utilizzate come paramentro di riferimento per i prossimi aggiornamenti dei bilanci – sono quelle riferite a CO2 (anidride carbonica), NOx (Ossido di azoto) e PM10 (Particolato). Tali fonti inquinanti sono espresse nel BdS in termini di CO2 equivalente, ovvero il benchmark che consente di rendere confrontabili gli effetti dei diversi gas, rappresentando in maniera immediata le diverse sorgenti di inquinamento. Nel Bilancio, al capitolo dedicato alla sostenibilità ambientale, è possibile leggere tutti i dati relativi a tali gas, oltre a tutte le misure volte al contrasto delle emissioni. Ma il DEASP è già in grado di identificare le aree più efficaci delle azioni in campo per l’abbattimento delle emissioni. Il documento, infatti, identifica in una riduzione del 25% CO2 equivalente, con un -83% NOx e -75% PM10 una volta a regime tutti gli interventi che l’AdSP ha in cantiere o in progetto.

Il Cold-Ironing è certamente uno dei temi più rilevanti. Il sistema di elettrificazione delle banchine consiste nel fornire energia elettrica alle navi in grado di eliminare la necessità dell’utilizzo dei generatori di bordo, con un conseguente abbattimento generale delle emissioni derivanti dall’uso dei motori, un minore inquinamento acustico e un consistente aumento della sostenibilità in generale. Mentre recentemente sono state completate le opere di elettrificazione delle banchine in alcuni terminal container del sistema genovese, la parte legata al mondo crocieristico è ancora in essere. Tra gli interventi, si prevede un’alimentazione di due accosti per navi da crociera al terminal di Savona con un costo complessivo di circa 9 milioni, mentre su Genova si lavora per un’implementazione di un progetto da 19 milioni di euro. Quest’ultimo programma prevede di andare a installare due convertitori da 20MW, realizzare punti di allaccio per due accosti crociere e quattro accosti per traghetti, oltre alla realizzazione di una linea sottomarina che vada dalle riparazioni navali al terminal passeggeri del porto del capoluogo.

«Siamo lieti che Savona, l’home port principale di Costa, sia uno dei porti in Italia in fase più avanzata nella realizzazione dell’elettrificazione delle banchine per le navi da crociera. Da parte nostra abbiamo grandi aspettative nei confronti di questa tecnologia, come dimostra il fatto che al momento circa un terzo delle nostre navi sono già predisposte per l’alimentazione da terra, con altre 5 in fase di predisposizione. Quindi, ancora una volta la collaborazione tra Costa e l’Autorità di Sistema Portuale potrà portare al raggiungimento di un grande traguardo non solo per Savona, ma per l’intero settore crociere in Italia». Le parole di Beniamino Maltese, Senior Vice President e Chief Financial Officer di Costa Crociere, raccontano bene il forte legame economico e strategico tra Palazzo San Giorgio e lo storico marchio crocieristico italiano. Un matrimonio, quello tra Savona e Costa, che ha portato in dote alla città e al territorio crescita e riconoscibilità. E che oggi, anche grazie a nuove tecnologie e risorse ben impiegate, può accrescere ulteriormente la sua importanza, in chiave di sostenibilità. «Per quando riguarda le emissioni delle navi», prosegue Maltese, «abbiamo dotato le navi di sistemi di lavaggio dei fumi all’avanguardia, e siamo stati i primi a introdurre l’LNG (Gas naturale liquefatto, ndr). 

Entrambe queste tecnologie hanno avuto un utilizzo importante proprio a Savona. La nostra ambizione è quella di introdurre una nuova generazione di navi che operino a zero emissioni nette entro il 2050. Un’ambizione che richiede un focus importante sulla ricerca e sviluppo. Al momento, infatti, non esiste un’unica tecnologia che consenta da sola di raggiungere le zero emissioni nette. Esiste un mix di tecnologie, molte delle quali in fase ancora sperimentale, su cui stiamo lavorando. Ad esempio, biocarburante, carburanti alternativi, batterie, celle a combustibile. Per poter sviluppare al meglio questo grande lavoro di ricerca abbiamo addirittura creato all’interno del nostro gruppo un dipartimento dedicato alla decarbonizzazione». La scelta di Costa non è certamente solo dovuta in risposta alle stringenti normative internazionali sul tema, ma anche per una strategia condivisa con l’AdSP e con le necessità della cittadinanza savonese. Che se da una parte partecipa alla crescita del settore, dall’altra non vuole certamente essere penalizzata dalle emissioni navali. Un tema che in un Paese come l’Italia, con una stragrande maggioranza di porti che insistono sui territori cittadini, diventa determinante per i settori industriali. 

«Nel 2021 abbiamo condiviso per la prima volta il nostro  “Manifesto per un turismo di valore, sostenibile e inclusivo”, il decalogo che riassume l’impegno di Costa per crescere insieme alle destinazioni dove opera con le sue navi. Questo manifesto nasce da un concetto chiave, ovvero quello di considerare le navi come parte integranti dei territori e delle comunità che le accolgono durante il loro viaggio, e non più come mezzi di trasporto che entrano e escono da un porto. Questo concetto era già ben chiaro a Savona, e i princìpi del Manifesto nascono in gran parte proprio dall’esperienza savonese, un vero e proprio modello in Italia, che ha visto sempre una stretta collaborazione tra Costa, Autorità di Sistema Portuale e città. Tra gli obiettivi su cui stiamo lavorando c’è anche quello di creare una rete integrata di mobilità sostenibile, per permettere un flusso dei volumi turistici a basso impatto. Questo obiettivo potrebbe essere raggiunto più agevolmente creando, all’interno delle previsioni del PNRR e dei fondi complementari che riguardano la mobilità sostenibile dell’Italia, una nuova rete di trasporto integrata con i porti, che sia “dual use “, ovvero utilizzabile sia per i flussi della popolazione residente, sia per i flussi turistici delle città».

Le attività portate avanti negli ultimi anni per migliorare e potenziare il settore crocieristico del sistema ligure occidentale fanno parte di una visione strategica ampia e profonda. Tra i lavori attualmente in essere, i dragaggi del porto passeggeri diventano determinanti per l’approdo delle navi da crociera di nuova generazione, che necessitano di un pescaggio e di uno spazio di manovra sempre più ampi. Iniziati nel giugno scorso, e con una data di fine prevista per maggio 2023, i lavori di dragaggio dei porti di Genova e Savona hanno un valore economico di oltre 9 milioni di euro. Le attività sono diventate necessarie a Genova, anche a causa della presenza dei molti rivi che insistono sul bacino, scendendo dalle colline che circondano la città, e che portano a mare sedimenti e sabbie, che potrebbero inficiare l’operatività del porto. Le operazioni puntano a portare il fondale di Ponte dei Mille, nel cuore del capoluogo ligure, a -11 metri di profondità, per poter ospitare le più moderne navi da crociera. Per quanto riguarda Savona, invece, l’orografia è più benevola con lo scalo. Non è così necessario eseguire frequenti dragaggi, ma l’arrivo delle sempre più grandi navi da crociera esige una serie di interventi per mantenere i fondali a una profondità di sicurezza perché possano accostare anche le prossime generazioni di scafi passeggeri. La nuova banchina dedicata all’accoglienza degli ospiti di bordo ha un pescaggio di -11 metri, e sempre nella stessa area è previsto un intervento perché anche l’ingresso delle navi abbia un pescaggio in entrata di almeno -10 metri. Come da norma di legge, prima dell’esecuzione dei dragaggi vengono eseguite delle analisi chimico-ambientali dei materiali per ottenere le autorizzazioni necessarie per il proseguimento dei lavori.

Mentre si lavora per dare più spazio di manovra alle navi a mare, vengono portati avanti anche i lavori a terra. Le operazioni dedicate al potenziamento di Ponte dei Mille Levante, iniziate nel luglio 2022 e con una fine-lavori prevista per il 2024, consistono nella riprofilatura della banchina sottostante alla Stazione Marittima di Genova, con la costruzione di una nuova terrazza per permettere l’accosto delle navi da crociera di ultima generazione. La logistica dell’intero sistema avrà un profondo beneficio da questo intervento, del valore di oltre 24 milioni di euro, che prevede anche l’aumento della lunghezza dell’attracco, l’ampliamento della banchina di Calata Santa Limbania e la costruzione di un sistema di protezione anti-erosione al piede delle banchine esistenti. In ordine temporale, partono a Gennaio 2023 i lavori necessari per proseguire le attività volte all’elettrificazione delle banchine dedicate alle navi da crociera del porto di Genova. Si prevede che le operazioni verranno concluse al termine del 2024, consegnando al capoluogo ligure 6 accosti dotati delle più avanzate tecnologie per la fornitura di energia elettrica per le navi attraccate, così da permettere un miglioramento della qualità dell’aria e una forte mitigazione dell’impatto acustico. Il porto di Savona è anch’esso investito dal progetto di elettrificazione delle banchine, che sono già iniziati oltre dieci anni fa per la parte commerciale nel porto di Genova. Il valore complessivo dei lavori dedicati al cold-ironing è quantificato in 20 milioni di euro. Guardando al sistema crocieristico in maniera più generale, possiamo vedere come i lavori di riqualificazione e ampliamento dello scalo aeroportuale “Cristoforo Colombo” di Genova si inseriscano al meglio. L’AdSP del Mar Ligure Occidentale, che detiene il 60% dell’aeroporto genovese, ha posto in essere lavori di restyling e ammodernamento dell’intera struttura e della sua fruibilità. con attività pari a 74 milioni di euro, attualmente in essere.

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